I giardini di Tada - Meravigliose immagini

E ancora rimangono impresse, tra le meravigliose immagini che il maestro ci ha donato in questi anni, quelle legate alla natura, agli alberi in particolare.

Ognuno di noi è come un albero, un albero diverso da ogni altro, con le sue qualità e con i suoi difetti.

Se quindi, ad esempio, si è un albero di ciliegio non si può  aspirare a divenire un mandorlo; così si utilizzerebbero le energie nella direzione sbagliata.

E' evidente che un ciliegio non potrà mai trasformarsi in un mandorlo.

 

 

 

 

Quello cui invece si deve aspirare, se la conoscenza di se porta a concludere di appartenere a quella specie, è di divenire un meraviglioso ciliegio, esaltando le proprie  qualità e correggendo i propri difetti, affinché i frutti del nostro albero siano dolci e buoni e i nostri fiori profumino tutta l’area circostante.

Il suggerimento che ho colto è stato quindi di indirizzare le energie e gli  sforzi di miglioramento, nella pratica e nella vita, nella giusta direzione; di non cercare l’impossibile bensì  realizzare il possibile... nel miglior modo possibile!






E che dire dell’immagine del giardino nella quale ci ha guidato il maestro?  Nel proprio giardino (inteso come spazio vitale) bisogna essere sempre padroni; vi  si accolgono gli ospiti, si lasciano entrare i visitatori. Ma nessuno di questi potrà dettare legge. Dovremo curare il nostro giardino, altrimenti nessuno verrà a visitarlo. E quando avremo visite, da bravi padroni di casa, guideremo il nostro ospite alla scoperta delle bellezze che nel nostro giardino sono racchiuse; ma senza dimenticare che l’ospite deve rimanere ospite, il padrone deve rimanere padrone.

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