La spada del samurai: arma ma soprattutto simbolo di una ricerca interiore - Il guerriero di epoca Sengoku

 

Sono passati alcuni secoli... Saremmo arrivati quasi ai giorni nostri per la verità, perché la foto seguente viene dal celebre film Il trono di sangue del maestro Akira Kurosawa (1957), ma la ricostruzione è accurata.
Ci troviamo di fronte ad un guerriero di epoca imprecisata, ma comunque tarda rispetto alla precedente: per parlare nei nostri termini, diciamo intorno al 1670. E' la fase terminale della epoca detta Sengoku, o degli stati combattenti: un secolo di guerre ininterrotte che segnò il passaggio dalla decadente dinastia degli shogun Ashigaka a quella dei Tokugawa.
L'armatura è ormai di tipo quasi occidentale (namban), frutto degli scambi commerciali con olandesi e portoghesi iniziati nel XVI secolo e bruscamente interrotti circa un secolo dopo da un editto dello shogun.
La spada viene ancora appesa alla cintura in posizione orizzontale ma è diventata un handachi, un mezzo-tachi. Si è accorciata la lama e, la montatura - diversa - ha già la caratteristica nastratura (tsukamaki) sul manico.
Alla cintola il guerriero, un messaggero appena sceso da cavallo, porta un tanto: un robusto pugnale con lama tra i 20 ed i 30 cm, del tipo in grado di perforare una armatura (yoroidoshi).

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