La spada del samurai: arma ma soprattutto simbolo di una ricerca interiore - Lo yoroi

 

Le nostre armature aderiscono spesso al corpo e hanno l'obiettivo di arrestare i colpi con robuste piastre di acciaio. Quelle giapponesi sono accompagnate da molti pannelli mobili di cuoio o legno, raramente metallo, laccati e rivestiti con un fitta nastratura, che deviano i colpi e ostacolano il taglio. Per contro gli ingombri dell'armatura sono notevoli e possono impacciare alcuni movimenti. Lo stesso maestro Tada, fonte di molte spiegazioni altrimenti inaccessibili, ha mostrato in passato l'antico modo di tirare shomenuchi, condizionato dalla presenza di un ingombrante elmo che impediva di alzare la spada sopra la testa. Meglio di ogni altra descrizione, propongo la foto di una armatura d'epoca, scattata in uno dei tanti musei di cui sono affezionato cliente.

 

Nell'armatura giapponese classica (o yoroi) l'elmo (kabuto) è costituito da una calotta di piastre metalliche, ha un ampio paranuca che scende spesso a coprire anche le spalle ed alette ai lati per deviare i fendenti, sui cui spesso veniva riportato lo stemma (mon) del guerriero.

 

Per essere riconosciuti nella battaglia i guerrieri di rango portavano anche una vistosa insegna (maedate) sul frontale dell'elmo. La protezione è completato da una maschera (menpo) che cela il volto.

 

Sono evidenti i pannelli mobili a protezione delle spalle (sode) e delle anche. Gli anelli sul pettorale servono ad assicurarvi le briglie in modo da poter condurre il cavallo col proprio corpo lasciando libere le mani per combattere.

 

A quello sul dorso si assicurava uno stendardo (sashimono) con i colori della casata o del comandante in capo. Come i praticanti di quest'arte noterebbero immediatamente, a questo tipo di armatura sono ispirate le protezioni indossate negli allenamenti e nelle competizioni di kendo .

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