Il dojo è la sala o il luogo di allenamento destinato all'apprendimento di una disciplina marziale, allo studio della via ed al perfezionamento della persona. Per gli orientali è uno spazio sacro e protettore, impregnato delle vibrazioni emanate dallo spirito delle persone che li si sforzano di migliorare e che, a loro volta, sono da queste influenzate favorevolmente.
L'allenamento si svolge sul tatami, uno spazio - generalmente rettangolare - ricoperto da materassine (tatami anche queste). Sul lato principale, detto kamiza, è posto il ritratto di ô sensei (grande maestro) Ueshiba Morihei, il fondatore dell'aikido. Su quello opposto, shimoza, gli allievi si pongono sulle ginocchia sia quando assistono alla spiegazione della tecnica da parte del maestro sia quando salutano all'inizio e alla fine della lezione (in questo caso siedono ordinati per grado). Nella foto, il tatami del Seiki Dojo.
Rei-gi
L'etichetta, le regole di cortesia nell'aikido
Rei significa saluto (salutare) in un contesto di amabilità, cortesia, rispetto, sincerità e gratitudine.
Gi significa ordine, modello da seguire riguardo alle norme da osservare nelle relazioni umane in accordo alla categoria o posto che ognuno occupa.
La pratica dell'aikido va sempre preceduta da alcune, semplici, norme di etichetta e cortesia come espressione del rispetto che il praticante manifesta verso il luogo dove pratica, verso il maestro, i compagni, le armi, ecc.
Questa etichetta è propria del budo ed ha le sue radici in una società feudale (rispetto per la gerarchia, lealtà, fedeltà, rettitudine, coraggio, sincerità, ecc.) e nei valori della morale confuciana e taoista; oggi, questa eredità, si traduce in alcune espressioni di rispetto, pace, gratitudine, collaborazione e progresso mutuo, perfettamente validi nella nostra società.
Inoltre, il fatto di concentrarsi durante un momento per salutare, prepara la mente e l'attitudine del aikidoka per passare dal mondo ordinario all'ambito del budo nel quale dovrà essere allerta e pronto in ogni istante (l'etichetta è anche un importante fattore di sicurezza).
Il saluto rispettoso e sincero predispone a non lasciarsi influenzare dalla vanità o dall'orgoglio, né dalla paura o dall'indecisione, e crea un ambiente ottimo per allenarsi con serietà.
Rispetto del dojo
• Entrando ed uscendo dal tatami si saluta verso il posto d'onore (kamiza, shinzen o shomen) dove normalmente c'è il ritratto del Fondatore;
• Durante l'allenamento si parlerà a bassa voce ed il meno possibile;
• Sul tatami non si portano né cibi né bevande (men che meno la gomma da masticare!).
Rispetto della propria attrezzatura
• L'aikidoka indosserà il suo keikogi e la sua hakama sempre puliti, evitando di mettersi calzini colorati o magliette sotto la giacca (permesse solo alle donne);
• Si toglierà anelli, braccialetti, catenine, ecc.
• Si taglierà le unghie delle mani e dei piedi molto corte;
• Si laverà i piedi prima di salire sul tatami;
• Calzerà zoori o ciabatte per andare dallo spogliatoio al tatami e viceversa.
Rispetto per i praticanti
• Ci si rivolgerà a tutti i praticanti con un atteggiamento cortese, amabile e generoso.
• Prima di iniziare l'allenamento con il partner, uke e tori si salutano e lo stesso fanno al termine della pratica congiunta;
• Non si deve opporre la forza per impedire al compagno l'esecuzione della tecnica;.
• Nessuno deve passare in mezzo a due compagni che stanno praticando;
• Se si riceve un colpo, un pestone o un urto involontario, causato da un altro praticante, non si insulta né si urla e il causante deve chiedere scusa;
• Durante la dimostrazione o spiegazione del maestro gli allievi staranno in seiza allineati parallelamente al bordo del lato chiamato shimoza;
• Durante l'allenamento bisogna essere attivi e disciplinati, praticando ciò che ha proposto il maestro, non un'altra cosa;
• Dopo la spiegazione di una tecnica, conviene cambiare partner, invitando chi è più vicino e senza discriminazioni;
• Non si mastica la gomma durante la pratica né si scende dal tatami per bere o per parlare con qualche spettatore.
Rispetto per il maestro
Si saluta il maestro in ritsurei (in piedi):
• Quando ci si rivolge a lui per un quesito ed al termine della sua risposta
• Se il maestro fa una correzione individuale; affinché sia proficua, bisogna accettarla con interesse ed umiltà, e lo si saluta alla fine della stessa;.
• Se si arriva tardi a lezione; si aspetta a bordo tatami fino a che il maestro indica che si può salire. entrando si saluta verso la kamiza;
• Se si deve lasciare la lezione prima della fine; lo si chiede al maestro e lo si saluta.
All'inizio della lezione il maestro e gli allievi salutano il Fondatore e dopo si salutano fra loro in zarei (in ginocchio); al termine della lezione ripetono lo stesso saluto.
Nota: la fonte principale è Jose Santos Nalda (Enciclopedia del aikido - vol. III - Aprender a enseñar) integrata per tenere conto di alcune piccole differenze negli usi di ogni dojo.