Hiroshige, il maestro della natura

Categoria: Gli articoli di Manuela

La prima mostra italiana dedicata ad Hiroshige
di Manuela Gargiulo





commenti tecnici di Paolo Bottoni

La mostra ospitata dal 17 marzo fino al 13 settembre 2009 presso il Museo del Corso di Roma, organizzata dalla Fondazione Roma e dedicata ad Utagawa Hiroshige (Tokyo 1797–1858) è stata organizzata in modo accurato e attento, cercando di ricreare quell’atmosfera misteriosa e semplice tipica del mondo fluttuante (ukiyo), quel mondo semplice e "materiale" ma sorprendentemente delicato che fa parte a sua volta di un mondo complesso ed affascinante: il Giappone.

Le opere provenivano da una delle maggiori collezioni del mondo, quella della Honolulu Academy of Arts, cui sono state donate da James A. Michener (1907-1997).

 

 

 

 

Per accedere alla mostra bisognava oltrepassare un ponte di legno sul cui fianco prendevano vita scorci di giardini giapponesi rappresentati nelle varie stagioni nei quali, dietro le tipiche fusuma, le porte scorrevoli di carta di riso delle case tradizionali giapponesi, si scorgeva la presenza dell’essere umano sotto forma di ombre a testimoniare la quotidianità della vita.

Un ingresso veramente suggestivo. Un ponte verso l'universo di Hiroshige.

 

 

 

 

 

 

Mentre varcavo il ponte  la sensazione di lasciare il mondo occidentale per immergersi nel fascino della natura orientale marcava un passaggio tra le culture e i tempi,  fino a portare alla prima sezione della mostra: Il mondo della natura.

 


 

 

La natura in primo piano; scene quotidiane rivestite di incanto e così un fiore che sboccia, un martin pescatore che vola... carpe che risalgono il fiume...

Fiori e piante delle quattro stagioni
1835 circa
379x482 mm
HAA 21657

Tra i fiori di autunno ed inverno - a sinistra, garofano, ortensia, lespedeza, acero e crisantemo, e quelli di primavera ed estate - camelia, ciliegio e peonia, scorre il ruscello.

 

Tutto avvolto nell’alone di una realtà così semplice da  divenire magia. Immagini che scuotono i sensi a tal punto di sentire i suoni della natura con gli occhi; suoni dell'immaginario che si mescolavano con quelli che all’improvviso facevano eco nella sala  facendo così oscillare lo spettatore tra sogno e realtà.

Dove finiva uno e cominciava l’altra? A questa domanda ognuno avrà probabilmente la sua risposta da dare.

 

Iris e martin pescatore
1830-1840 circa
234 x 160 mm
HAA 22286

 

Le immagini di Hiroshige trasmettono tranquillità, rispetto; in esse l’uomo è presente come complemento di quell’uno che è l’universo ossia parte della natura stessa senza però esserne il protagonista. Il ruolo principale spetta alla natura, raffigurata anche in situazioni estreme quali pioggie furiose, gelate, nevicate. Situazioni avverse che, stranamente, piuttosto che trasmettere angoscia riempiono di calma interiore.

 

 

Carpa nella corrente
1836-1838 circa
255 x 367 mm
HAA 16805

Facendo riferimento ad una nota leggenda di origine cinese, la poesia riportata nell'opera allude al destino finale della carpa che risale il corso del fiume:

Alla fine
il suo destino è trasformarsi
in un drago delle nuvole:
la forte carpa
che risale il torrente


La seconda sezione della mostra, intitolata Cartoline dalle province, comprende una serie di stampe raffiguranti  località giapponesi famose. La natura anche qui ha un ruolo protagonista:  alberi dalle strane forme, fiumi, ponti sospesi tra le rocce.

 

Una delle tante immagini che mi ha colpito è intitolata La luna vista attraverso foglie d'acero ed è stata definita come “la rappresentazione grandiosa di uno spazio minuto”.

 

La luna vista attraverso foglie d’acero
Serie: Ventotto vedute della luna
1832 circa
380x170 mm
HAA  22306

Descrive una scena autunnale presso una cascata. Guardando attentamente questa meravigliosa stampa si può quasi percepire la lieve brezza d’autunno che fa danzare le foglie d’acero sul corpo lucente della cascata, il suono dell’acqua che dolcemente scorre segnando il tempo sotto lo sguardo acuto di una splendida luna piena.

In un piccolo spazio rettangolare un'esplosione di sensazioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’uomo raffigurato nella stampe spesso è rappresentato mentre ammira estasiato  il paesaggio che lo  circonda; come quello vestito di rosso nell’immagine che segue, che si volta ad ammirare i ciliegi in fiore.

L’uomo non è indifferente verso la natura bensì consapevole della sua grandiosità.

Ciliegi in piena fioritura ad Arashiyama
Serie: Luoghi celebri di Kyoto
1834 circa
263x387 mm
HAA 16810

 

 

 

 

 

 

 

Mi è piaciuto molto Il ponte della scimmia rappresentato nelle varie stagioni dell’anno ma anche tutta la serie delle Vedute del monte Fuji; che paesaggi stupendi! Si intuisce dietro queste immagini il Giappone rurale e contadino di un tempo ed un grande senso di serena semplicità mi ha accompagnato per tutta l‘esposizione.

 

Il ponte della Scimmia sotto la neve
1845 circa
343x74 mm
HAA 22124



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Kai: il ponte della scimmia
Serie: Illustrazioni di luoghi celebri delle sessanta ed oltre province
1853, ottavo mese
354 x 241 mm
HAA 23025

In uno splendido mattino, nel primo periodo dell'autunno, le prime luci del giorno illuminano armoniosamente pietra, acqua e vegetazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il ponte della scimmia a Kai

1854, secondo mese

339 x 112 mm
HAA 22123


In questa versione dell'opera è raffigurato invece un tramonto. Il maestro smorza i toni dell'ambiente, ricreando l'atmosfera caliginosa di una giornata incerta per esaltare il rosso acceso in piena stagione autunnale.

La portata maggiore del fiume nasconde le rocce prima visibili, ed il fiume diventa drammaticamente protagonista dell'immagine.

Sono passati 9 anni dalla prima immagine di Sarubashi sotto la neve.

 


La mostra proseguiva poi con la sezione La via per Kyoto contraddistinta dal torii, il tipico portale rosso scintoista solitamente posto nelle vicinanze dei luoghi sacri.

 

 

Questa sezione era dedicata alle due grandi vie (Tokaido, quella lungo la costa e Kisokaido, quella nell’entroterra che passava per le montagne) che collegavano la capitale amministrativa di Edo ove risiedeva lo shogun alla capitale imperiale di Kyoto.

Comprende una delle maggiori opere di Hiroshige: le Cinquantatrè stazioni di posta del Tokaido, considerata uno dei capolavori maggiori del Maestro.

 

Nihonbashi. Corteo di vessilliferi al seguito di un daimyō
Serie: Cinquantatré stazioni di posta del Tōkaidō
1833-1834 circa
222x347 mm
HAA 13636

Anche qui l’idea  del percorso rappresentato da scene quotidiane inserite sempre in paesaggi di straordinaria forza e bellezza.

 

Nihonbashi: veduta mattutina
Serie: Cinquantatré stazioni di posta del Tōkaidō
1833-1834 circa
261x382 mm
HAA 17241

Delle due versioni di questa celeberrima stampa, la prima si potrebbe definire più  "popolare" e senza dubbio più realistica. I corteggio del daimyo è seminascosto dalla folla di persone comuni intente alle loro faccende quotidiane, che a dispetto della rigida etichetta e delle minacciose spade dei samurai del seguito sembrano del tutto indifferenti alla solennità del momento e tuttaltro che disposti a farsi da parte.

La seconda è un po' più "ufficiale" ma è pur sempre presente il colore locale, senza sovrastare il soggetto principale. La versione più colorita sicuramente è anche più divertente, di quel delicato umorismo che i maestri giapponesi amano riservare ai protagonisti umani delle loro opere.


Shōno. Scroscio improvviso [stazione 46]
Serie: Cinquantatré stazioni di posta del Tōkaidō
1833-1834 circa
218x349 mm
HAA 17232

Questa magistrale opera di Hiroshige sembra uno schizzo fatto al volo senza alcuna premeditazione, rivela invece uno accurato studio. La pendenza della strata, e le cime degli alberi piegati dal vento convergono a formare un triangolo che guida l'osservatore verso una meta ideale.Gli elementi umani, gli  uomini in cammino e le capanne del villaggio sullo sfondo, tendono anche essi verso la meta. L'intervento della pioggia rompe questo equilibrio statico che potrebbe altrimenti apparire lezioso.


Yokkaichi. Fiume Mie [stazione 44]
Serie: Cinquantatré stazioni di posta del Tōkaidō
1833-1834 circa
223x343 mm
HAA 17228

 

 

 

 

 

Akasaka, illustrazione delle prostitute di una locanda (stazione 37)
Serie: 53 stazioni di posta del Tokaido

1833 - 1834 circa

240 x 351 mm

HAA 25007

Sulla destra (non va dimenticato che per i giapponesi la "lettura" di un'opera va da destra a sinistra, quindi in primo piano) tre donne la cui cintura (obi) è annodata sul davanti, a contrassegnarne la professione, si preparano a ricevere i clienti. Due di essi sono visibili a sinistra, uno che sta tornando dal bagno ed il secondo che si rilassa fumando la pipa, mentre ascolta le proposte di un massaggiatore cieco.

 


La quarta sezione della mostra intitolata Nel cuore di Tokyo comprende una serie di immagini raffiguranti luoghi che abitanti e visitatori frequentavano abitualmente come strade affollate, case di piacere, teatri, temi legati alla metropoli.

Ma anche, nella affollata metropoli, la ricerca di luoghi legati alla natura ove immergersi di nuovo nella contemplazione dell'armonia dell'universo.

 

Kameido. Il giardino dei susini
Serie: Cento vedute di luoghi celebri di Edo
1857
377x265 mm
HAA 24103

 

Aveva ragione Van Gogh ad asserire: “Giapponesi così semplici che vivono nella natura come se loro stessi fossero dei fiori”. Questa espressione si addice perfettamente al senso di delicata sensibilità che scaturisce dalle immagini di Hiroshige.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il pino della luna nella collina di Ueno
Serie: Cento vedute di luoghi celebri di Edo
1857, ottavo mese
371 x 252 mm
HAA 22783

 

 






 

 

 

 

 



 

 

 


Ueno: Padiglione di Kiyomizu e laghetto di Shinobazu
Serie: Cento vedute di luoghi celebri di Edo

1856, quarto mese

355 x 248 mm
HAA 22700

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Asakusa, davanti a Kaminarimon: Kameya
Serie: Edo. Grande serie delle più rinomate case da tè

1839 - 1842 circa

252 x 372 mm
HAA 23398

 

 

 

 

 

 

 

 

Yoshiwara: Fioritura di ciliegi di sera a Nakanocho
Serie: Luoghi celebri della Capitale Orientale
832 -1834 circa
284 x 364 mm
HAA 23572

 

 

 

L’ultima sezione intitolata Il vedutismo di Hiroshige nella prima fotografia giapponese ci mostra come la sua opera abbia influenzato i  primi fotografi dell’epoca che si rifacevano alle sue opere sia scegliendo gli stessi paesaggi sia cercando di ricreare le stesse atmosfere.

 


 

Nihonmatsu no Fuji (Fuji-mountain from Nihonmatsu)
Autore non identificato
[Nihonmatsu, prefettura di Fukushima]
Collotipo
92x143mm
1910 circa
JCII, Tokyo

 

 

 

 

 

 

 

630. Cherry Bank at Koganei.
Kusakabe Kinbei
[Koganei, Tokyo]
Stampa all’albumina dipinta a mano
200x254mm
1880 circa
JCII, Tokyo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

107. Fuji and Kashiwabara Lake.
Autore non identificato
[Kashiwabara, prefettura di Shiga]
Stampa all’albumina dipinta a mano
217x272mm
1880 circa
JCII, Tokyo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Saruhashi (Il ponte della scimmia)
Raimund von Stillfried Ratenicz
1874 circa
Stampa all'albumina colorata a mano
JCII, Tokyo

 

La mostra si concludeva con un parallelo tra Hiroshige e Van Gogh il quale aveva riprodotto alcune immagini dell’artista dando però il suo tocco particolare ed il confronto mi è parso altamente affascinante.

 

Il commento della mostra continua con l'articolo Come nasce un capolavoro, di P.B., separato per ragioni tecniche